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Ryu riuscì a scendere dal treno senza destare sospetti, una volta trovatosi fuori e quindi nella stazione si diresse verso l'uscita di quest'ultima, una volta fuori il mago di Fairy Tail vide una città spenta, senza vita, in poche parole una città dove le persone per la maggior parte del tempo stavano zitte e pensavano ai fatti loro.
Ryu si incamminò fino ad arrivare a quella che poteva sembrare una vecchia fattoria ma in realtà era l'edificio dove si trovava il fabbro perchè fuori c'era un insegna con su scritto fabbro.
Il nostro protagonista decise di bussare alla porta, dopo quasi cinque minuti aprì la porta un signore anziano, questa aveva dei lunghi capelli e una lunga barba grigia, questo era vestito con una canottiera biana e dei pantaloni grigi, a tenere su quest' ultimi era una corda legata intorno alla vita dell'uomo, l'uomo fissò il giovane e disse:
chi sei?Alla domanda Ryu rispose:
salve sono Ryu Asakura di Fairy Tail. Lei per caso è il fabbro che aveva bisogno per la missione? L'uomo aprì del tutto la porta e fece entrare il ragazzo, dentro c'erano tutti attrezzi che sicuramente servivano per il lavoro, una volta entrato l'uomo chiuse la porta e si incamminò verso il bancone, da dietro questo tirò fuori la spada, questa era arrotolata su un telo, l'uomo dopo averla presa si avvicinò al ragazzo e disse:
allora questa è la spada, stai attento in giro che in questa maledetta città girano sempre dei ladri quindi vedi di non farti rubare la spada che i soldi di questa spada mi servono assolutamente.... comunque mi chiamo Frank.
Dopo quelle parole l'uomo si avvicino ad una sedia che stava vicino al ragazzo e prese un foglio, poi diede questo foglio al ragazzo e continuò dicendo:
questo foglio è per quello che deve prendere la spada, non scordarti a darglielo, comunque questo uomo a cui devi dare la spada, per andare da questo devi incamminarti fino all'uscita della città, una volta fuori vedrai che un paio di metri più lontano c'è una casa lui si trova li, spero di essere stato chiaro.... buon viaggio, una volta finito di parlare ritornò dietro il bancone.