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Già stava spazientendosi al punto che stava per voltarsi e ritornare sui propri passi.
O meglio, più che spazientendo diciamo che l'ansia ed il nervosismo minavano largamente la sua motivazione a rimanere ancora per più di qualche istante in quella stanza d'allenamento, d'altronde, nonostante non peccasse di coraggio, chi non avrebbe un minimo di paura di fronte all'ignoto?
Ed il fatto di trovarsi nella sede di una delle gilde illegali più malvagie e spietate di certo non lo aiutava proprio per nulla.
Opporc!
Esclamò lui sbarrando le palpebre, sgranando di conseguenza gli occhi, voltandosi di colpo, al fine di rivolgere il fronte alla voce di quella voce che l'aveva colto alle spalle, di sprovvista, giunto fino ad una distanza irrisoria da lui senza che se ne fosse anche solo minimamente accorto.
Lo squadrò stranito per almeno un paio di istanti, scuotendo incredulo il capoccione e, di conseguenza, la folta zazzera marrone che andava a coprirgli gran parte della testa, invadendogli, con alcune ciocche, anche parte del viso.
Oh sì certo. Mangerò occhi di gatto ed orecchie di pipistrello fino a quando non riuscirò ad avvertire anche il minimo movimento al buio.
Rispose sprezzante e sarcastico lui, evidentemente volendo nascondere i propri timori dietro quella facciata d'arroganza ed ironia ben mescolate insieme.
In seguito continuò ad osservare quello strano individuo, inquietante tanto quanto quell'oscura stanzona, istintivamente arretrando di un paio di passetti da questo, senza neanche rendersene conto.
Sé c'ero arrivato che era il tuo nome, non c'era bisogno di ripeterlo, Tacchino dell'Oscurità, ed avevo intuito che eri il mio esaminatore dato che qui non c'è molta scelta.
Replicò una volta di più con un'ironia tutta sua, del tutto fuori luogo, accompagnata dal gesto del capo che volse a destra ed a manca, quasi stesse cercando nell'ombra altre persone che potessero a loro volta essere i suoi esaminatori, con un fare decisamente canzonatorio.
Non fece in tempo a lanciare altre frecciatine, in quanto un potente raggio violaceo luminoso partì velocemente dal dito dell'indice della mancina del suo esaminatore e volò direttamente a perforare con precisione la sua spalla destra, i cui tessuti organici cedettero come fossero fatti di carta velina sotto l'impeto di tale magia.
Ovviamente non riuscì a schivare il colpo, in quanto era giunto del tutto inaspettato, ed anche se se lo fosse aspettato sicuramente non sarebbe riuscito, suo malgrado, ad evitarlo in quanto troppo veloce e rapido.
La potenza di tal raggio era tale che piroettò su sé stesso, come colpito da una pallottola, finendo in seguito a sbattere le terga contro il suolo, seduto, con la mano sinistra già con forza premuta contro la spalla lesa.
Aaaaaahnh!
Gemette lui a denti stretti, frenando a stento le lacrime per via del dolore che già gli offuscavano la vista.
D'altronde non era cosa di tutti i giorni essere colpiti in tal maniera e di certo il suo organismo non avrebbe avuto modo, in un immediato futuro, di porre una toppa a tal shock che aveva sconvolto con tanta violenza il suo corpo.
HP: (100) ???
MP: 100
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